Il Modello TRIS
Il modello eco-sistemico proposto da TRIS ha come nucleo centrale la Classe Ibrida Inclusiva, un spazio didattico fra il reale e il digitale, finalizzato a ricreare, per studenti impossibilitati a frequentare regolarmente la scuola, quella che potrebbe essere la “normalità” di una giornata tipo di giovani in età scolare, distribuita fra momenti d’aula (spiegazioni, discussioni, lavori di gruppo, verifiche, ecc.) e momenti di studio a casa o comunque fuori dall’aula (individuale, a coppie, in gruppo).
Una Classe Ibrida per…
proporre soluzioni a due tipiche situazioni:
La relazione con gli altri ha un ruolo centrale nella comprensione e nella gestione del proprio mondo interiore, e il non poter crescere insieme ai propri compagni è uno dei principali motivi di malessere per gli studenti che non possono frequentare.
Assi portanti della Classe Ibrida Inclusiva
La classe ibrida suggerita dal modello poggia su tre assi portanti: l’asse tecnologico, che fonde gli spazi fisici scolastici e domiciliari; l’asse metodologico-didattico, centrato su approcci pedagogici attivi e partecipativi; l’asse organizzativo, per la gestione complessiva della classe ibrida.
La Connotazione Ecosistemica del Modello
Lo spazio delimitato dai tre assi è collocato al centro di un eco-sistema che mette in relazione le diverse reti sociali coinvolte, direttamente o indirettamente, nel processo inclusivo e alla cui intersezione si trova lo studente svantaggiato: coetanei, docenti, familiari, operatori socio-sanitari, entità territoriali in grado di offrire supporto e risorse, ecc.
Modulazione nel tempo del Modello TRIS
Il modello TRIS può essere graduato a seconda dal tipo di assenza dello studente (medio-lunghe, intermittenti, permanenti) e si sviluppa temporalmente da quando si presenta il caso, fino alla realizzazione di un vero e proprio progetto inclusivo centrato sulla classe ibrida.
La modulazione del modello è articolata sostanzialmente in tre stadi, fra loro parzialmente sovrapposti: