GIORGIO
Guspini (VS)
Giorgio è un bambino timido ma socievole che vive nel paese di Guspini, nella provincia del Sud Sardegna. Fino alla terza della scuola primaria, la vita di Giorgio è simile a quella dei suoi coetanei ed è fatta di giochi, amicizie e, soprattutto, dei momenti passati a scuola, dove può incontrare i compagni e crescere.
A causa della Sensibilità Chimica Multipla (MCS – Multiple Chemical Sensibility), la malattia rara dalla quale sono affetti lui e la sorella maggiore Elisa, all’età di otto anni Giorgio non può più frequentare in presenza le lezioni. Il peggioramento delle sue condizioni di salute gli impedisce di stare, per lungo tempo, in ambienti con un’alta concentrazione di elementi chimici, vale a dire in tutti i luoghi pubblici che frequenta abitualmente, in primis l’aula di scuola.
Questa nuova situazione comporta faticose sfide per Giorgio e per la sua famiglia. Da un lato, Giorgio e i suoi genitori fanno fatica a far comprendere agli altri la loro situazione e le loro difficoltà, dall’altro, l’improvviso isolamento pesa sulla sua vita quotidiana.
Grazie all’impegno dei suoi insegnanti, Giorgio può assistere alle lezioni da casa, attraverso un collegamento Skype, ma questo non basta per poter colmare la sensazione di distanza dalla scuola e dai suoi compagni di classe. In quarta della scuola primaria, Giorgio si iscrive alla scuola primaria del paese vicino, San Gavino ed entra nel progetto TRIS, all’interno del quale era già coinvolta la sorella Elisa.
Giorgio quindi deve conoscere tutti i suoi nuovi compagni e gli insegnanti e all’inizio si trova un po’ intimorito e preoccupato.
Grazie all’accoglienza e alla preparazione dei nuovi maestri, Giorgio da casa inizia a sentirsi più presente in classe, coinvolto dai compagni con i quali instaura rapporti di amicizia. Da subito i maestri della nuova scuola collaborano con i ricercatori del progetto TRIS, studiando soluzioni che riguardano l’organizzazione delle lezioni, degli spazi fisici e l’uso delle tecnologie.
“Credo che questo sia stato il punto di partenza. Entrare un po’ nella problematica, cercare di capire e vedere di trovare una soluzione in modo che lui si sentisse proprio incluso. Cioè basta dire questa parola perché l’inclusione è l’obiettivo principale. Era ed è, devo dire, l’obiettivo principale. Inclusione intesa non solo sociale… nel senso che lui si deve sentire proprio parte della classe anche nell’apprendimento.”
– Massimiliano, Docente
L’allestimento di un’aula speciale, opportunamente “bonificata”, permette a Giorgio di seguire per poche ore la settimana, le lezioni a scuola in modo presenziale compagnia di altri due suoi compagni. Nel resto del tempo, il bambino frequenta da casa grazie alla videoconferenza, ma viene coinvolto in attività di gruppo e di coppia che gli permettono di interagire con i compagni. La necessità di utilizzare le tecnologie viene intelligentemente sfruttata dai maestri come un’occasione per promuovere in tutta la classe lo sviluppo di competenze digitali.
Nel corso del progetto, Giorgio passa dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di I° Grado, iscrivendosi nello stesso Istituto che ha frequentato la sorella Elisa ed incontrando i professori già formati dal progetto TRIS. Qui trova quindi una situazione già avviata, che gli permette, anche in assenza del sostegno del gruppo di ricerca, di frequentare le lezioni da casa e di essere coinvolto all’interno della classe.